“Esistono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato”

Quante volte abbiamo sentito questa frase?! Bene, è vero ma in parte. In questi luoghi ho sempre avuto l’impressione che il tempo non si è arrestato, ma ha corso così velocemente da lasciare in balia degli eventi pietre, rocce, fabbricati, che ora sembrano subire gli effetti atmosferici, ma che nel contempo ancora riescono a comunicare, storie,leggende, vicissitudini che il tempo non è riuscito a mutare, ma che sopravvivono a noi oggi come testimonianze incredibili di gloriosi passati.

La costa Ionica Reggina è uno scrigno di borghi davvero ricco, soprattutto il versante orientale dell’Aspromonte ne è costellato, molti dei quali oggi, grazie all’avvento dei social network sono conosciutissimi in tutto il mondo e meta di grandi tour internazionali che giungono sino a queste latitudini per ammirare la bellezza autentica di questi paesini arroccati fra le colline e le montagne dell’Aspromonte.

PH. Alessandra Moscatello

Con questo articolo, cercherò di portarvi in modo “virtuale” a conoscere alcuni dei borghi che spesso non vengono mai accomunati al turismo, cercando di farvi cogliere le particolarità del territorio che non è, e non sarà di certo meritoriamente riassunto in queste poche righe riassuntive.

Durante il mio lungo peregrinare su e giù tra la costa e i meandri più segreti dell’Aspromonte mi ha molto entusiasmato l’idea di una terra che ancora di storie ne ha da raccontare, e non basterebbe un semplice riassunto come questo per mostrare tutto ciò che c’è da vedere! Ho sempre avuto un’ idea di territorio ben lontana dai soliti itinerari turistici di massa,soprattutto perché coerente con ciò che offre questo territorio a livello di collegamenti ed infrastrutture spesso carenti non possiamo non evidenziare che girare in Calabria spesso può rappresentare un ottima occasione che permette di assaporare il “VERO VIAGGIO” quello che non ti consente di far programmi, quello che riesce a diventare un viaggio una vera Esperienza intima.

Riscoprire i borghi Calabresi è una delle prerogative che ci porterà alla piena consapevolezza di un patrimonio che ci può dare  grandi opportunità e che non necessitano di essere intese come un parchi divertimento o luoghi di benessere ludico, ma di benessere psicofisico adatto sicuramente a chi è alla ricerca dell’anima più vera “e senza filtri” di una terra aspra e struggente allo stesso tempo; aspra come le sue montagne e struggente come i suoi contrasti.

Iniziamo ad esplorare, questo meraviglioso entroterra, che vi regalerà la bellezza esclusiva di un viaggio fuori dalle regole, lontano dai luoghi comuni e forse nell’autenticità di una terra che ancora respira e vuole respirare la spensieratezza del viaggio.

Motta Sant’Agata

per meglio dire Sant’Agata di Reggio si trova nell’entroterra di Reggio Calabria a pochissimi km dal lungomare più bello d’Italia, un borgo risalente al periodo Bizantino abbandonato dopo il terremoto del 1783 che sorge su un costone di roccia d’Arenaria a 300mt s.l.m. Da qualche anno i giovani della “Pro-Loco di Motta San Salvatore” si prendono cura del borgo ed hanno in poco tempo, restituito lustro e la piena fruibilità del sito. Qui è possibile visitare: le grotte rupestri, la chiesa di San Nicola e le sue cripte, alcune cisterne dei palazzi signorili e tanto altro. Il tutto immerso in un meraviglioso e paradisiaco panorama che si affaccia sul mitico stretto di Messina che fa da cornice a tutto questo territorio immerso in un ambiente ricco di una flora apprezzabile durante ogni periodo dell’anno.

Bagaladi

è un piccolo comune raggiungibile da Melito Porto salvo in poco più di 20minuti d’auto, ha origini antichissime, il borgo sorge sulle sponde del torrente Tuccio, la sua vocazione agricola lo annovera come uno dei comuni dalla forte produzione di olio extravergine d’oliva (dicono sia il migliore). Incastonata tra le strette vie, la chiesa di San Teodoro Martire che custodiste un bellissimo trittico marmoreo dell’Annunciazione che fa parte dell’enorme patrimonio artistico e scultoreo della scuola del Gagini . Passeggiare tra le vie del centro storico è come fare un salto di 1000 anni. Scorci, mulini, frantoi, lamie e fabbricati in pietra riescono a farti percepire la quiete di un borgo ancora fortemente legato a tradizioni, usi costumi e gastronomia tipica, qui sagre e feste tradizionali sono vive e animano il paese durante tutto l’anno.

Roccaforte del Greco

sorge a 950mt s.l.m. a circa 30km da Melito Porto Salvo (unica arteria stradale comoda per raggiungere questo borgo) protetto dai monti il paese è ancora abitato da circa 400 persone.  Il borgo sorge a cavallo di due montagnole, su una di queste la parte più antica con i ruderi del primo nucleo abitativo fortificato. Il paese non ha conservato del tutto le caratteristiche medievali ma il solo pensiero di stare affacciati a questa altitudine, respirare aria pulita ed incontaminata basta soltanto per lasciarsi prendere dall’entusiasmo infatti qui si conserva ancora quell’essenza unica che caratterizza i borghi dell’area grecanica, la seconda lingua parlata è appunto il Greco di Calabria, e basta solo questo per far visita ad uno dei paesi più impervi della provincia reggina. Da Roccaforte del Greco a circa 30 minuti in auto, si può raggiungere il famoso borgo di Roghudi Vecchio oppure per gli amanti della montagna è possibile fare escursioni nel suo comprensorio, da Punta D’Atò  fino a Gambarie passando per la famosissima Frana Colella (una delle frane ancora attive e più grandi d’Europa).

Pietrapennata di Palizzi

Frazione di Palizzi, sorge a 670mt slm, un piccolo borgo medievale che è stato storicamente assoggettato alle vicende del feudo di Palizzi (pochi km più in basso) sembra sia stato fondato dei Maltesi, infatti sono molti gli studiosi concordi con questa teoria suffragata anche dal nomignolo dato ai suoi abitanti detti appunto “matisi”. A pochi km dal centro abitato e seguendo un’antica mulattiera che parte dalla leggendaria (Rocca di Sant’Ippolito a pochi passi dal Cimitero) si può giungere su una grande vallata, alle spalle del monte Punta di Gallo (dove spiccano orribili ma necessari ripetitori tv-radio) qui sorgono e restano ancora visibili i ruderi di un antico monastero Basiliano, si tratta del Santuario della Madonna di Alica o dell’Alica. Antichissima la sua storia e tutto ciò che ruota attorno alla sua statua seicentesca (attribuita ad Antonello Gagini) oggi custodita all’interno della chiesa parrocchiale dello Spirito Santo. La vista panoramica dalla piazzetta del paese è straordinaria, Oggi Pietrapennata è abitata da poco più di una 20ina di abitanti e la sua economia agricola e dedita alla pastorizia ancora lo rende un borgo enigmatico sospeso tra cielo e mare. Non molto distante da Pietrapennata si arriva a Palizzi, un piccolo borgo che sorge sotto una roccia su cui domina imponente l’antico Castello. La sua vista è straordinaria, esso sorge proprio sul sulle sponde del leggendario fiume ALEX fiume molto importante in epoca magno-greca che ha segnato per lunghi secoli il confine fra le Repubblica di Locri e Reggio (confine che ha subito poi nei secoli ulteriori modifiche). Rinomato per la viticoltura ed il famoso e pregiato vino DOC Palizzi, oggi il borgo è dotato di numerose aziende Agricole che continuano la tradizione vinaria. Con due locande, due bar e una chiesa dedicata a Sant’Anna Patrona del paese che viene celebrata ogni 26 Luglio con una solenne processione. Da visitare; il ponte dello Schiccio, il vecchio mulino, i catoji, ed i suoi palazzi disseminati fra i vicoli stretti del borgo.

Brancaleone Vetus;

sorge alle spalle del centro abitato costiero a circa 310mt slm. Il borgo si raggiunge comodamente da un’agevole strada che attraversa le due frazioni del paese. Dopo circa 3km si giunge nella piazza della chiesa. Il borgo fantasma offre la possibilità di trascorrere qualche ora nella quiete del borgo ormai fantasma, che conserva ancora testimonianze antichissime come: le chiese-grotte di origine Bizantina ed Armena, Silos per i grani, silos scavati nella roccia per contenere le acque piovane, i resti dell’antica chiesa Protopapale in un percorso guidato che lascia senz’altro un senso di benessere psicofisico legato anche alla varietà di colori panorami e profumi dettati dalle erbe aromatiche presenti su tutta l’area archeologica fruibile. Ma Brancaleone è famosa per aver ospitato Cesare Pavese nel 1935 ed oggi è possibile visitare la casa museo a Brancaleone Marina previo appuntamento con la Pro-Loco e/o durante la numerose attività culturali che si svolgono al suo interno.

Staiti:

Il più piccolo comune della Calabria, sorge a 550mt slm e dista 13km da Brancaleone marina. Il paese è davvero un gioiellino, appena entri ti sembra di rivivere atmosfere fiabesche, immerso in un contesto davvero unico sospeso sul mare che fa da sfondo. Interessante è seguire il percorso delle Chiese Bizantine lungo le vie del paese, vere e proprie opere d’arte in bassorilievo, la Chiesa di San’Anna Patrone dal Paese, la Chiesa di Santa Maria della Vittoria su cui svetta il campanile e l’orologio, il Museo dei Santi Italo Greci ubicato nell’ex palazzo della pretura e delle antiche carceri, il geosito delle Rocche du quartu con vista panoramica sulla vallata, e l’Abbazia di Santa Maria di Tridetti che sorge più in basso. Il borgo è dotato di una locanda dove poter gustare i prodotti tipici del luogo in un terrazzo naturale affacciato sul borgo. Insomma, un vero gioiellino che merita una visita!

PH. Alessandra Moscatello

Rocca Armenia di Bruzzano

Suggestivo borgo ormai fantasma dalle origini antichissime, si trova a pochi passi dal nuovo centro abitato di Bruzzano Zeffirio, la caratteristica di questo borgo è sicuramente il suo castello ricavato nella roccia ad opera di milizie di provenienza Armena nel IX sec. d.C., da visitare sicuramente lo straordinario arco trionfale dei Principi di Carafa eretto nel XVII sec. con affreschi straordinari che rendono il luogo davvero unico e suggestivo.

Ferruzzano superiore

Un borgo che si trova situato a 470mt slm l’ho definito “la terrazza sul mar ionio” ed oggi conosciuto per aver ospitato alcuni set cinematografici. Un borgo abbandonato ormai, dai vicoli e vedute straordinarie. Passeggiare tra i vicoletti del borgo è come fare un salto nel passato, un passato a volte triste che ha determinato poi nel tempo, la causa del suo spopolamento dovuto all’isolamento e all’emigrazione. Oltre al borgo, il territorio offre l’opportunità di fare delle bellissime escursioni alla scoperta dei numerosi Palmenti rupestri che si trovano sparsi anche all’interno dell’area S.I.C. del Bosco di Rudina.

Samo e Precacore

Samo e Precacore hanno una storia antichissima e millenaria, visitare questo antichissimo borgo è davvero interessante e ricco di suggestioni. Arrivare a Precacore è semplicissimo, basta percorrere per circa 1km una comoda stradina in salita che dal centro di Samo e precisamente dalla sua piazzetta sita dove c’è il palazzo comunale, risale con dei tornanti una collinetta. Qui, un borgo abbastanza mantenuto in buono stato ci lascia calare nell’atmosfera di un passato che purtroppo per i suoi abitanti ha avuto ripercussioni tristi e legati a terremoti catastrofici che hanno costretto la sua gente ad abbandonare il vecchio paese per trasferisti sul pianoro che venne chiamato Samo. Qui la Devozione a San Giovanni è fortissima, sono infatti due gli appuntamenti annuali che festeggiano il Santo protettore del paese: Il 29 Giugno con il pellegrinaggio e la veglia al borgo antico, e ad Agosto quando il paese si anima di turisti ed emigranti che fanno rientro per vivere i festeggiamenti del Santo Patrono.

Sant’Agata del Bianco

borgo rinomato per aver dato i natali allo scrittore Saverio Strati, dove l’amministrazione comunale ormai da anni svolge un ruolo molto importante sulla riqualificazione del borgo dei suoi Palmenti e organizza una serie di manifestazioni culturali che scandiscono ogni stagione dell’anno ed animano il paesino. Da visitare; Il Museo Artisti Santagatesi, il Museo delle “cose perdute”, Palazzo Borgia, il museo della Liuteria, il Museo del vino, la Chiesa dedicata a San’Agata, la via delle porte pinte e i murales per le vie del borgo, oltre ai tanti palmenti rupestri del periodo ellenistico e Bizantino sparsi sul territorio. A pochissimi passi, anche il borgo di Caraffa del Bianco e Casignana con il suo piccolo borgo medievale oggi rinato grazie ad importanti interventi di restauro conservativo che consente ai visitatori di trascorrere  piacevoli giornate affacciati sul grande panorama del Mar ionio azzurrissimo!

Polsi (San Luca)

La Calabria và compresa sin dalle sue antiche e profonde radici, per fare questo è necessario recarsi a Polsi, dove vi è venerata la Sacra Madonna della Montagna, un antico monastero Bizantino del XI sec. che si trova incastonato tra le montagne più alte dell’Aspromonte Orientale. Qui ogni anno da Fine Agosto fino a tutto settembre e anche oltre una moltitudine di pellegrini giungono dalla Calabria e anche dalla vicina Sicilia. Talvolta le carovane di pellegrini giungono dopo chilometri e chilometri percorsi a piedi. La devozione alla Madonna è talmente forte e viva che qui si respira un aria di misticismo e suggestione. Persino chi conosce Polsi per la cronaca nera riesce a ricredersi camminando tra il santuario e le piccole botteghe di souvenir e ricordi posti al di fuori del santuario. La visita alla Chiesa della Madonna della Montagna è d’obbligo, poi esiste una bellissima via crucis che si inerpica su per una collinetta proprio vicino alla chiesa dove svetta il cristo risorto, una scultura del noto scultore Giuseppe Correale. Una sosta sicuramente è consigliabile al ritorno sulla cima di Montalto raggiungibile tranquillamente a piedi tramite il sentiero ben segnalato che parte dal bordo stradale. La vista dal Monumento del Cristo Redentore è mozzafiato, nelle giornate limpide sicuramente non potrete non rimanere estasiati dalla vista panoramica che da qui si gode sui due mari, Mar Ionio e Mar Tirreno che abbracciano questa terra meravigliosa e ricca di colori.

Placanica

Borgo conosciuto sicuramente per il Santuario della miracolosa “Madonna dello scoglio” (in località Santa Domenica), è un borgo medievale a 400mt s.l.m. dal fascino ancora immutato, con all’apice della sua collina il Castello che caratterizza il panorama sulla vallata, da visitare la Chiesa annessa al convento dei Padri Domenicani, la chiesa annessa al convento di Santa Caterina, la chiesa di San Basilio Magno, i ruderi del convento dei Francescani, e poi, vicoli, palazzi e porta urbica del borgo, in un meraviglioso salto nel passato e immersi nel silenzio della vallata sottostante.

Potrei però consigliare innumerevoli altri luoghi altrettanto belli e interessanti, come; Gallicianò, Amendolea, Bova, Casalinuovo, Africo Vecchio, Pentedattilo, Casignana, Bovalino Superiore, Bombile, Antonimina, Ardore Superiore, Condojanni e Sant’Ilario, Siderno Superiore, Agnana, Canolo, Natile Vecchio, Platì, Gerace, Mammola, Stilo, Bivongi, Pazzano, San Giorgio Morgeto, Stignano, Riace e così via…,  ma questa è un altra storia, un altro tour, un’altra occasione in più per perdersi nella bellezza di questa terra ancora pregna di storia e fascino. Questo piccolo tour vuole approfondire maggiormente i luoghi poco in voga nell’immaginario collettivo, e vole mostrare una Calabria altrettanto ricca di luoghi e borghi da visitare, conoscere ed apprezzare, inseriti in un territorio che a volte sembra essere nascosto agli occhi delle masse, ma che riescono a regalarci esclusive notevoli.  Non aspettatevi strade di grande comunicazione o bus gran turismo, qui la vita scorre lentamente in questi luoghi che aspettano di essere scoperti con un approccio intimo e silenzioso che crea ancora più curiosità nel vivere luoghi e persone che incontrerete nel vostro viaggio. D’altra parte a noi buongustai del turismo lento, piace tutto così… !

Un consiglio?! Prima di mettervi in viaggio, contattate attraverso internet, facebook, instagram o telefonicamente una guida, un’associazione del posto, perchè essere accompagnati facendovi narrare la storia di questi luoghi significa essere guidati per mano nella storia e nel tempo.

Buon viaggio… 

 

By Carmine Verduci